Costituzione Liberale

PER UNA COSTITUZIONE LIBERALE

Lettera aperta a tutti i lettori di “Per una Costituzione Liberale”.

   L’ultimo documento pubblicato dalla nostra associazione porta la data del 14/05/09 e non era affatto scontato che ci fosse un’ulteriore ripresa delle pubblicazioni in quanto ritenevamo di aver raggiunto il nostro scopo, dimostrare che esisteva la necessità e l’opportunità di creare una nuova Costituzione italiana in sostituzione di quella attualmente in vigore fin dal 1948 resa ormai solo una brutta copia di quella approvato col referendum del 1948.

A dire il vero il nostro intendimento iniziale era quello di proporre solo delle modifiche sostanziali come da desiderata del presidente Napolitano, che optava per una revisione esclusivamente della seconda parte ritenendo che la prima  fosse ancora attuale per le esigenze della società italiana.

E’ stato però evidenziato che non si poteva modificare la seconda parte senza tener conto delle modifiche sostanziali avvenute intanto nella società italiana e l’assoluta necessità di inserire argomenti non più eludibili  e che nel ’48 nessuno aveva pensato di inserire, quali :

tutela della privacy, etica (morte di Welbi e Nuvoli), ogm,  l’immigrazione di 5 milioni di musulmani, la creazione dei garanti (Autorità indipendenti italiane) ecc. (http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Autorit%C3%A0_indipendenti_italiane)

Dal 16/11/2011  è in carica un nuovo governo tecnico presieduto dal Prof. M. Monti e che per l’occasione à stato anche nominato senatore a vita “… che ha illustrato la patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale … ”.

E’ bene precisare che questa nomina è stata quanto meno irrituale in quanto, ai sensi della costituzione in vigore, avrebbe dovuto avvenire solo dopo una votazione di sfiducia del governo in carica e che invece aveva una solida maggioranza.

Così facendo però il presidente del consiglio dimissionario on. S. Berlusconi ha tolto dall’impiccio il presidente Napolitano, ha spento la miccia che il PD aveva acceso per tentare di farlo fuori a qualunque costo, ha fatto il “beau geste” prima della crisi dello “spread” e ha forse guadagnato qualche punto su una magistratura che lo teneva (ormai da più di 15 anni) sulla graticola e con la palese speranza  di applicargli i ferri ai polsi.

Pochi giorni fa il sen. Monti ha presentato il consuntivo dei primi 100 giorni del suo governo, e con una certa enfasi lo ha illustrato come un autentico capolavoro.

La nostra opinione però è di tutt’altro avviso:

Equità, ne ha parlato tanto e buona parte della stampa ha condiviso la sua analisi. Forse usiamo un diverso vocabolario ma ritenere i suoi tagli, i nuovi carichi fiscali , le sue trovate amministrative ecc. lo si può definire in tanti modi ma certamente non “equi”.

Es: stipendio lordo annuo del primo presidente  di Corte di Cassazione: € 304.951,95;

stipendio “del più umile dei dipendenti dello stato” € 18.000 (astrazione realistica);

se si dividono  le due retribuzione lorde annue per 365 giorni, otteniamo:

per il 1° presidente € 835,6 disponibile giornalmente (sempre al lordo);

per il più umile dei dipendenti € 49,3, cioè 1/17 dello stipendio del magistrato.

Perché l’esempio sia più chiaro significa che per ogni chilo di pane del più umile dei dipendenti dello stato, l’alto magistrato ne può comprare ben 17 Kg.

Di quale equità stiamo parlando? Se si fosse fatta qualunque cosa (trattenute, IVA, ecc), il più umile dei dipendenti dello stato avrebbe dovuto pagare 1/17 di quanto a carico del presidente della corte di appello. Si è fatto questo? No di certo.

L’IVA è passata dal 20 al 21% (in odore però del 23 %), la benzina è schizzata da far paura (con in testa l’AGIP, azienda di stato), tutte le aliquote sono aumentate in maniera vertiginosa, la stessa RAI (sempre azienda di stato) ha aumentato di 10 € il canone annuo ( … un piccolissimo contributo, dice la sua pubblicità) ma per equità il magistrato avrebbe dovuto pagare 10 x 17 = € 170 perché il contributo fosse equo  ecc.

Cioè Monti ha seguito le stesse orme di Amato e di Prodi, e il debito pubblico italiano (nonostante i pesantissimi prestiti forzosi,  prelievi e tagli orizzontali),  ha raggiunto la vertiginosa cifra di € 1.900 miliardi a fine Novembre 2011;    e per quanto riguarda la riduzione del debito pubblico … intende modificare i rapporti di prelievo fiscale “… da quello indiretto a quello diretto” (http://www.repubblica.it/politica/2012/02/29/news/monti_fisco-30693721/?ref=HRER1-1  ),  ma con quali conseguenze per “ i più umili  cittadini”?

–        Prelievo indiretto: l’IRPEF diminuisce e per i più umili dipendenti l’Irpef sono le trattenute sulla busta paga, e quindi dipendono proporzionalmente dalla retribuzione che è un dato certo, quindi ne paga qualcosa di meno;

–        Prelievo diretto: esempio classico l’IVA che si paga sempre sia che  compriamo il solito Kg. di pane, quando compriamo le aspirine, quando paghiamo il tiket sanitario …  quando copriamo il furgoncino di seconda mano per fare un po’ di commercio ambulante per portare a casa  … “quattro soldi per un lesso” o i libri per mandare i figli a scuola, e in questo caso si paga di più MOLTO DI PIU’, alla faccia dell’equità.

Certo il Sen. M. Monti ha risolto il suo problema, ma nella realtà si è limitato a trasferire il suo problema sulle deboli spalle del reddito fisso : dipendenti, pensionati, disoccupati e, per dirla con un ministro del precedente governo“in capienti”.

Proprio un bel risultato, per questo bisognerà segnalarlo all’Accademia delle Scienze Svedesi (cioè nel caso specifico alla Banca di Svezia) per proporlo per il premio Nobel per l’economia quale novello Keynes, altro che velocità di circolazione della moneta.

4 marzo 2012 Posted by | Situazione attuale | , | Lascia un commento

Articolo 5. Autonomie locali

Art 5 (costituzione attuale)

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.

Art 5 (modifiche)

E’ da vedere con attenzione in quanto prevede “…il più ampio decentramento amministrativo..” e questo articolo non prevede che le regioni (a statuto speciale) governino con leggi.

Art 5 (costituzione proposta)

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie degli enti locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo e adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze del decentramento.

21 gennaio 2012 Posted by | Principi Fondamentali | , | Lascia un commento

Articolo 4. Lavoro (diritto)

Art 4 (costituzione attuale)

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art 4 (modifiche)

diritto al lavoro, nella realtà non si mai fatto nulla per realizzarlo. Ipotizzare cosa fare, nelle more confermare l’articolo anche se è fin troppo lapalissiano.

Art 4 (costituzione proposta)

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale, sociale o spirituale della società.

21 gennaio 2012 Posted by | Principi Fondamentali | , , | Lascia un commento

Articolo 3. Parità di diritti

Art 3 (costituzione attuale)

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art 3 (modifiche)

Con la pari dignità a tutti i cittadini senza… non si possono riconoscere riserve di rappresentanza, questa al limite potrebbe essere riconosciuta a eventuali minoranze.
Essere donna, magro, biondo o ricco, non può far nascere riserve di candidature o ministeri.

Art 3 (costituzione proposta)

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

21 gennaio 2012 Posted by | Principi Fondamentali | , | Lascia un commento

Articolo 1. Sovranità popolare

Art 1 (costituzione attuale).

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art 1 (modifiche)

– “… fondata sul lavoro” formula certamente da modificare sia perché i disoccupati sono il 10% della popolazione, sia perché i sindacati hanno assunto un potere abnorme (comparabile al Parlamento) e nessuna norma della Costituzione lo prevede.
Precisare che il nostro lavoro si basa sul concetto di “ Democrazia Liberale” e non di “democrazia popolare (comunismo)” in quanto le due forme sono antitetiche. Vedasi a tal fine: http://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia

Art 1(costituzione proposta)

L’Italia è una Repubblica di democrazia liberale, fondata sulla partecipazione dei suoi cittadini e sulle leggi approvate dal Parlamento.
Ogni cittadino è titolare di tutti i poteri, le leggi hanno solo la funzione di regolare i rapporti fra i singoli cittadini e fra i cittadini e lo stato che li rappresenta.
I poteri dei cittadini si manifestano attraverso i loro rappresentanti eletti a suffragio universale e senza vincolo di mandato.
I cittadini possono presentare proposte di legge e di referendum in caso di mancanza di iniziativa da parte dei loro rappresentanti.

20 gennaio 2012 Posted by | Principi Fondamentali | , | Lascia un commento

Articolo 2. Diritti inviolabili dell’uomo

Art 2 (costituzione attuale)

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art 2 (modifiche)

Può confermarsi tale e quale, su questo punto non abbiamo avuto nessuna segnalazione.

Art 2 (costituzione proposta)

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.


20 gennaio 2012 Posted by | Principi Fondamentali | Lascia un commento